martedì 19 aprile 2011

Ai giovani l'ardua sentenza.



La forza di un Paese è data dalle persone che ci vivono, ma soprattutto dalla voglia e dal coraggio di chi ha le competenze e le capacità per creare qualcosa di buono.
I giovani sono una risorsa molto importante, grazie alla loro innata creatività e ad un modo di pensare libero dagli schemi. Ce lo insegnano le maggiori realtà europee e mondiali che investono ogni giorno nella formazione e nella crescita delle nuove generazioni.
In Italia il sistema è diverso. I giovani continuano a deambulare tra passato presente e futuro mentre gli ultra sessantenni continuano ad andare avanti per molti anni ancora senza lasciare spazio.
Quella dei giovani in Italia, e soprattutto al Sud, è una situazione molto critica: tanti sono i precari, tanti i disoccupati ma soprattutto pochi quelli che davvero vogliono mettersi in gioco.
Purtroppo siamo segnati da una mentalità sociale dove puoi andare avanti solo con il lavoro fisso a tempo indeterminato e magari in un'ente della pubblica amministrazione. Niente di più sbagliato. Purtroppo la povertà del nostro paese è data prima da una povertà intellettuale oltre che innovativa nel campo del lavoro in seguito da una cattiva se non pessima amministrazione.
In America i giovani investono sugli studi e in seguito sulla professione, creano piccole imprese o investono su loro stessi. In Italia i giovani si fanno coccolare dal'Università e poi aspettano davanti a un computer che gli arrivi un lavoro.
Se è vero che i giovani sono o potrebbero essere la rinascita e la futura crescita dell'Italia, allora è arrivato il momento di iniziare a pensare in modo alternativo. Basta fermarsi ad aspettare un lavoro; quando questo non viene dobbiamo metterci in discussione e credete in noi stessi.
Siamo noi l'innovazione. Ma soprattutto siamo noi il nostro futuro. Creiamolo e viviamolo.

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