lunedì 3 ottobre 2011

Basilicata: un paese per vecchi

La Basilicata rimane una di quelle regioni che con il passare del tempo perde sempre più giovani. La cosa che ci fa pensare è che molti di questi giovani non sono più i giovani diplomati che vanno via per studiare fuori, alla ricerca anche di un po' di indipendenza. Molti sono trentenni, con un alto livello di studio, intelligenti, accattivanti e geniali. La nuova generazione che dovrebbe e potrebbe trasformare la nostra regione dandogli ricchezza e idee.
Se ne sentono tante di storie di lucani che vanno via e diventano qualcuno, fuori dalla propria regione e fuori anche dalla stessa Italia. Questi giovani potrebbe essere la leva di lancio di una regione che ormai ha poco da mostrare e tanto da cambiare.
Ma a cosa pensa la classe dirigente che siede stabilmente nelle poltrone della ragione e dei comuni? Purtroppo ho visto disinteresse verso le politiche giovanili e verso le attività dei giovani. Tanti sono i giovani che siedono nelle poltrone del potere della nostra regione ma sono tutti totalmente ignari di quello che potrebbero fare.
Se neanche i giovani aiutano i giovani allora possiamo dire di essere "alla frutta".
I nostri politici si preoccupano della fenice, come magari è giusto che sia, ma non c'è nessuno che pensa che per diventare una regione civilizzata dobbiamo puntare anche sulla crescita dei giovani. E purtroppo anche all'interno di riunioni tra giovani politicamente attivi, sono l'unica a lottare per cercare di dare voce e spazio ai giovani, per creare una vita sociale attiva che faccia crescere l'impoverimento culturale che purtroppo dilaga nelle nostre città.
Nessun politico vuole sentire parlare della crescita di consumo di droga tra i giovani lucani, eppure quei giovani potrebbe essere loro figli. Nessun politico vuole sentire parlare della difficoltà di divertimento dei nostri giovani. Nessun politico vuole sentire parlare delle possibilità che ogni giovane potrebbe avere per migliorare la regione.
E continua ad essere un paese per vecchi con le stesse facce e le stesse poltrone.